Studio dimostra che i mariti stressano le mogli il doppio rispetto ai figli

Chi dice donna…dice multitasking

Quando la gente ti chiede quanti figli hai rispondi immancabilmente tre…peccato che tu di figli ne abbia soltanto due. Il terzo è tuo marito. Per quanto lo ami e lo stimi a volte ti sembra un bambino, mette a dura prova i tuoi nervi e ti impegna peggio di un neonato. Bene, sappi che da oggi c’è una bella notizia che trova il suo fondamento in un antico proverbio: mal comune mezzo gaudio. Secondo un recente sondaggio condotto dalla rivista statunitense Today, le donne coniugate soffrono di un grado di stress pari a 8,5 punti su una scala di 10 e ben il 46% afferma che i loro figli creano meno stress e ansia rispetto ai propri mariti.

Stanchezza, rabbia e mal di testa sono solo alcuni dei sintomi che attanagliano le giornate delle donne, impegnate a mostrarsi sempre vittoriose e in grado di controllare in modo ineccepibile l’equilibrio tra lavoro, genitorialità e coppia. Non solo, secondo i ricercatori dell’Università di Padova, nella maggior parte dei casi un uomo che perde la propria moglie assiste a un progressivo deterioramento della propria salute mentre una donna, dopo il primo momento di shock, riprende le redini della sua vita. È tutto vero? Esistono dei modi e delle abitudini da cambiare per alleviare i numerosi impegni fisici e mentali di una moglie-mamma?

Diamo i numeri

Nello studio condotto da Today, la maggior parte delle mogli lamenta lo scarso appoggio da parte del proprio partner. Gli uomini fanno troppo affidamento sulle donne e questo provoca, nel gentil sesso, un innalzamento incredibile dei livelli di stress. Le intervistate hanno addirittura affermato che il rapporto di coppia genera in loro più ansia e nervosismo della maternità. Vi diamo un po’ di numeri:

· 1 madre su 5 lamenta la mancanza di collaborazione del marito

· 3 madri su 4 non hanno aiuto degli uomini né per quanto riguarda i lavori domestici né tantomeno nella gestione dei figli

· La maggior parte delle intervistate sottolinea come la mancanza di tempo nel poter fare tutto sia la principale fonte di stress.

Siamo sincere però. C’era veramente bisogno di un sondaggio oltreoceano per dimostrare una verità che tutte, più o meno, viviamo quotidianamente? Tra uomini poco collaborativi, le ore che fuggono e la nostra ansia di apparire sempre perfette e in grado di gestire la situazione, rischiamo di farci sopraffare dagli eventi. Il risultato in questo caso è soltanto uno: non godere nulla dei nostri affetti, dei figli e della nostra vita quotidiana. Ma il rimedio, anzi i rimedi, esistono e noi te li sveleremo nel prossimo paragrafo.

Quando la casa stressa

Il primo problema è proprio questo. Le faccende domestiche diventano uno stress quando manca l’aiuto del partner. Le donne, quando tornano a casa dal lavoro, trascorrono il loro tempo a sistemare la casa, a cucinare, lavare, spolverare mentre, secondo le intervistate, la maggio parte degli uomini utilizzano il loro tempo semplicemente per rilassarsi. I compiti delle donne non si fermano soltanto a mettere su una lavatrice o a lavare i piatti. Spesso devono correre a pagare le bollette, le rette della scuola o dell’asilo e devono pianificare il budget. Queste sono attività fondamentali per garantire un tranquillo svolgimento della vita familiare ma se pesano tutte su una sola persona, questa rischia di rimanerne schiacciata.

Soluzione

Se ti trovi in questa situazione inizia a spiegare al tuo partner che in casa ci sono due adulti e non uno solo. La condivisione è alla base di qualsiasi buon rapporto. Provate a stilare un calendario condiviso dove saranno elencate le attività equamente suddivise tra di voi. Il tuo lui si impegnerà a darti una mano in casa e tu dovrai diventare una fervida sostenitrice della facoltà di delegare e, a volte, anche di chiudere un occhio. Se c’è un difetto che interessa la maggior parte di noi è una latente sfiducia nei confronti di chi prova ad aiutarci. Se tuo marito non spolvera come dici tu o magari dimentica di mettere gli asciugamani puliti, non arrabbiarti. Ci sta provando, e questa è la cosa che conta!

L’uomo-bambino

Secondo il DailyMail, gli uomini rimangono emotivamente immaturi fino ai 43 anni, ben 11 anni più tardi dopo la maggior parte delle donne. Non solo, 8 donne su dieci sono convinte che il proprio partner non crescerà mai. Se il suo essere infantile all’inizio ti ha intrigato e ha solleticato il tuo istinto materno, adesso che siete una coppia stabile con figli, inizia a darti sui nervi. Una delle donne intervistate infatti ha dichiarato la presenza di un paradosso semplice eppure così realistico. Un bambino di 7 anni che fa i capricci rimarrà sempre un bimbo di 7 anni. ma un adulto che si comporta come un bimbo di 7 anni è una fonte di stress e nervosismo senza pari.

L’eterno Peter Pan è l’alleato dei tuoi ragazzi, il loro compagno di giochi e scorribande e fin qui non ci sarebbe nulla di male. Il problema nasce quando assumete i ruoli del poliziotto buono e di quello cattivo. Indovina qual è il tuo? Ed ecco che l’educazione diventa uno stress perché tu vieti e lui concede, tu dici bianco e lui nero. Tu insegni, mostri la strada e il tuo lui si diverte a far saltare i tuoi principi. Questi sono meccanismi subdoli e pericolosi perché non soltanto mettono a repentaglio il rapporto con i tuoi figli ma la stabilità della coppia stessa.

Soluzione

La soluzione è quella di buttarsi in un dialogo a cuore aperto. Spesso l’eterno Peter Pan non si accorge dei risultati negativi del suo comportamento finché la compagna non glieli illustra con dovizia di particolari. L’uomo dovrà capire che, di fronte ai figli, mamma e papà sono un fronte unico, una mente sola che la pensa nello stesso identico modo. Sarà compito dell’uomo togliere un po’ di responsabilità alla partner, assumendo il ruolo di educatore e condividendo con lei il peso degli appuntamenti dal dottore oppure portando i figli in palestra piuttosto che alla lezione di musica.

La donna e la mancanza di tempo

A volte ti sembra di essere una scheggia impazzita che trascorre la sua settimana a correre sulla metro, in ufficio, a casa, a scuola dei ragazzi. Le tue giornate trascorrono via senza che tu riesca a fare nulla per te. A questo aggiungi la sensazione di andare a letto senza aver completato le cose che ti eri prefissata, magari non hai steso la lavatrice o non hai controllato i compiti a tuo figlio. Qualche volta ti piacerebbe staccare, uscire a fare una passeggiata con la tua migliore amica oppure andare al cinema a vedere un bel film di quelli che piacciono a te. Ma non hai mai tempo e, quelle rare volte che puoi, la stanchezza prende il sopravvento.

Soluzione

I sensi di colpa sono la catena dorata che spesso complica la vita di una donna, una specie di prigionia autoinflitta che rischia di minare la tua serenità. I tuoi figli e tuo marito sopravviveranno senza di te per una sera. Fidati della loro capacità di autogestirsi e dedicati un po’ di tempo senza problemi. Quello che conta non è la quantità del tempo dedicato alla famiglia ma la qualità. E pazienza se per una volta i pavimenti non sono tirati a lucido o se per cena hai tirato fuori le pizze surgelate. Un sano egoismo alle volte può salvare una famiglia!

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