A che età dare il primo cellulare ai bambini?

Quale può essere l’età giusta per connettere un bambino con la rete

Esistono numerose ricerche scientifiche che analizzano i benefici e gli svantaggi per i bambini relativamente al problema dell’utilizzo di strumenti informatici, in particolare del cellulare.

L’Italia è il paese in Europa che occupa il primato per la diffusione degli smartphone nei bambini in età molto precoce, nonostante i pediatri e gli psicologi concordino nell’affermare che tale diffusione non sempre sia un vantaggio, ma anzi che possa comportare rischi di notevole entità.
Sempre più frequentemente si assiste all’enorme diffusione di tablet, pc e smartphone presso una fascia di utenti appartenenti alla prima infanzia: bambini di pochi anni, anche in età pre-scolare, possiedono tali oggetti e li usano con notevole competenza, motivo per cui sono sorte parecchie problematiche inerenti a tale problema.
Per un genitore è fondamentale sapere quali sono gli eventuali rischi che derivano dall’impiego, spesso compulsivo, di questi strumenti; e soprattutto quale sia l’età consigliata per consentire ai propri figli di servirsene.

Secondo la psicologa e psicoterapeuta Giovanna Busto, analista transizionale, il cellulare è un oggetto che inevitabilmente appartiene alla realtà di ogni giorno e di cui risulta quindi molto difficile impedire l’uso ai propri figli.
Se hai un bambino di pochi anni, però, secondo il parere della dottoressa Busto, devi prendere in considerazione sia i benefici che gli svantaggi di tale strumento; infatti se da un lato il tuo bambino è sempre raggiungibile e può comunicare con te in ogni occasione, dall’altro lato questa situazione potrebbe comportare dei rischi.
Infatti i bambini molto piccoli, sotto ai tre anni d’età, non sono in grado di comprendere quale sia il limite d’impiego del cellulare che, offrendo loro tantissime opportunità divertenti con giochi interattivi ed altro, potrebbe facilmente monopolizzarne l’attenzione.

Devi anche prendere in esame la possibilità di essere tu stesso ad affidarti al ruolo di “baby-sitter” dello smartphone; in molte situazioni, infatti, potresti servirtene per mantenere occupato il bambino e quindi assicurati che stia tranquillo. Ma lo stare solo per troppo tempo davanti ad uno schermo, per di più di piccole dimensioni, oltre a contribuire all’isolamento psico-emotivo di tuo figlio in quanto la fruizione dell’oggetto è soltanto passiva, può anche provocare l’insorgenza di disturbi alla vista, o ancor peggio, a livello del sistema nervoso.

Gli smartphone devono pertanto essere usati con grande moderazione e possibilmente sotto la supervisione di un adulto, dato che il bambino è portato a perdere facilmente la cognizione del tempo.
Nell’età prescolare subentrano altre dinamiche comportamentali, dato che tuo figlio, frequentando i primi contesti sociali (asilo e scuola materna), viene necessariamente a contatto con coetanei con cui tende a confrontarsi.
Nella maggior parte dei casi questi bambini posseggono un cellulare, motivo per cui tuo figlio potrebbe sentirsi diverso da loro non avendone uno; in questa situazione si configura, ancora più marcatamente, la possibilità di permetterne l’utilizzo, anche in considerazione dell’età un poco più matura. Se viene usato insieme ad altri bambini, lo smartphone può trasformarsi in strumento di scambio e di confronto, incentivando ad instaurare nuovi rapporti d’amicizia.

Quando incomincia la scuola, intorno ai sei anni, il bambino ha sicuramente raggiunto uno sviluppo cognitivo ed intellettuale tale da consentirgli un controllo molto più consapevole sui suoi comportamenti; ricorda comunque di non abbassare il livello di guardia e di continuare un’attenta vigilanza soprattutto sul tempo in cui lo smartphone viene impiegato.
Al momento dell’ingresso alla scuola media, devi essere rassegnato che tuo figlio attraverserà una fase piuttosto complessa di emulazione nei confronti degli amici; a questa età, infatti, il soggetto si sente accettato nel contesto sociale (attività scolastiche ed extra-scolastiche) unicamente se è simile agli altri. Esiste il rischio dell’emarginazione qualora tuo figlio non sia dotato di tutti quegli staus-symbol caratteristici del periodo pre-adolescenziale. Pertanto, ancora maggiormente di prima, il tuo ruolo sarà quello di vigilare con grande attenzione sulle reali esigenze del ragazzino, facendogli comprendere l’importanza delle priorità della vita.
Con le scuole medie tuo figlio avrà di sicuro acquistato maggiore autonomia di spostamento; probabilmente sarà spesso solo nel percorso casa-scuola e quindi potrà utilizzare il cellulare senza la tua supervisione.
D’altra parte, il fatto di saperlo sempre reperibile rappresenta per te una notevole garanzia di sicurezza.
Pertanto, ancora una volta, un atteggiamento equilibrato da parte tua si rivela la scelta vincente; sì allo smartphone, no al suo abuso.

Quali sono i potenziali rischi collegati all’uso dello smartphone

Da quanto analizzato sopra, a qualsiasi età sussistono dei potenziali rischi collegabili all’uso dello smartphone, soprattutto qualora sia eccessivo.

Generalmente le prime app che vengono scaricate sul cellulare sono Facebook, WhatsApp ed Instagram, e questa tendenza rappresenta di per sè un segnale inequivocabile di quali siano le tendenze sociologiche dei piccoli utenti; secondo alcune autorevoli fonti europee (EU Kids Online), negli ultimi anni si è verificato un vero e proprio boom nell’utilizzo di internet da parte di un pubblico di bambini tra i sei e gli otto anni, che molto spesso non possiedono le competenze necessarie per un utilizzo consapevole della rete.
Uno dei rischi più pericolosi per tuo figlio è rappresentato dalla possibilità di connessione a siti pornografici o comunque inadeguati alla sua età; le chat, inoltre, possono rivelarsi una minaccia estremamente pericolosa in quanto, privato del contatto diretto con l’interlocutore, il ragazzino potrebbe essere spinto a confessare particolari riguardanti la propria esistenza con implicazioni molto gravi. Esiste inoltre il concreto rischio del cyberbullismo, che, come sicuramente saprai, si configura come uno dei fenomeni più allarmanti della navigazione in rete. Una soluzione molto valida è quella di impostare dei blocchi di controllo che impediscano l’accesso a determinati siti di internet; in base a tali possibili modi di agire, potrai consentire a tuo figlio di possedere un cellulare, dopo averlo educato sul suo corretto utilizzo.

Lo smartphone può fornire anche validi strumenti didattici

Seguendo determinati accorgimenti, lo smartphone può assumere l’importante ruolo di strumento didattico.

Secondo Giovanni Biondi, presidente di INDIRE (Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Innovativa), lo smartphone può fornire validissimi strumenti didattici; una tecnica finalizzata allo studio in rete è “Mobile Learning”, che offre, tramite differenti e specifiche interfacce educative, la possibilità di una formazione didattica continuativa ed accessibile 24 ore su 24, anche nei tempi morti, come ad esempio quelli deputati ai trasferimenti. Oltre a coinvolgere tuo figlio in maniera divertente, tali metodi tecnologici possono potenziare anche le sue capacità intellettive, accrescere la memoria e stimolare la sua curiosità intellettuale.
Inoltre, quando il ragazzino non riesce a frequentare direttamente le lezioni scolastiche, il cellulare può diventare un’utile strumento per condividere nozioni, lezioni ed anche suggerimenti didattici.

Esiste un’età giusta per dare il primo cellulare ai bambini?

Non esiste una risposta ben definita riguardo al quesito se esista un’età giusta a cui concedere l’uso del primo cellulare ai bambini.

L’età giusta per consentire a tuo figlio di servirsi dello smartphone dipende solo ed unicamente dalla tua sensibilità di genitore: basandoti sul suo carattere e sulla sua maturità intellettiva ed emotiva, sarai in grado di valutare sia i benefici che i rischi di questa scelta.

La proibizione del cellulare a prescindere da qualsiasi valutazione si configura ragionevolmente come sbagliata.
Secondo la maggior parte dei ricercatori, la strategia vincente sta nell’utilizzo condiviso e controllato di tale strumento; il tuo ruolo di supervisore (anche se non ti senti particolarmente esperto al riguardo) è comunque di fondamentale importanza.
Quindi cerca di capire con esattezza quali siano le priorità di tuo figlio riguardo all’impiego del cellulare, lasciandogli sempre una certa libertà d’azione (i metodi coercitivi non vanno mai bene), ma in un ambiente protetto, servendoti dei sopracitati codici di blocco nei confronti di siti pericolosi, impostando delle “blacklist” verso determinati numeri, inserendo delle funzioni specifiche per localizzare la posizione di tuo figlio.
Sono veramente numerose le app deputate a queste funzioni che ti consentiranno di lasciare con maggiore tranquillità e consapevolezza lo smartphone nelle mani di tuo figlio.

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