Il normopeso consiste nel peso forma che caratterizza la corporatura di ogni individuo e che dipende da vari fattori, tra cui l’età, la costituzione (normolinea, brevilinea o longilinea), e lo stile di vita.
Che cosa si intende per variazioni del normopeso
Tutte le variazioni che alterano il normopeso vengono considerate fisiologiche se hanno un valore orientativamente compreso entro i due o cinque chili, mentre al di sopra di tale valore si parla di alterazioni funzionali, potenzialmente patologiche.
Per bilancio energetico si intende il rapporto tra quantità di energia fornita all’organismo e quantità di energia consumata, o per meglio dire, bruciata, sia per i processi di termoregolazione che per il lavoro muscolare, e, non da ultimo, per il metabolismo basale.
Quando la quantità di energia fornita all’organismo supera quella consumata, si verifica un surplus energetico che si concretizza in un accumulo di calorie.
In questo caso, solitamente, si verifica un aumento del peso corporeo, in quanto l’organismo trasforma le calorie in eccesso in adipociti.
Si tratta delle cellule che compongono in tessuto adiposo, principale costituente dei pannicoli adiposi, che si localizzano preferibilmente in alcune zone del corpo:
– nella donna glutei, cosce, fianchi (conformazione a pera);
– nell’uomo addome, schiena e spalle (conformazione a mela).
Quando al contrario la quantità di energia introdotta nell’organismo è inferiore a quella consumata, si innescano dei processi di catabolismo finalizzati alla mobilizzazione di calorie dalle riserve fisiologiche di glicogeno, rappresentate dalla massa magra.
Questo processo è particolarmente dannoso in quanto va ad alterare la composizione delle fibre muscolari, con una concomitante sensazione di debolezza ed astenia.
Che cosa si intende per dieta dimagrante
Il problema principale che riguarda le alterazioni del normopeso è quello riferibile all’aumento del peso corporeo.
In questo caso, per evitare l’insorgenza di pericolose patologie dismetaboliche, è necessario ricorrere a regimi dietetici ipocalorici, più comunemente conosciuti come diete dimagranti.
Le diete dimagranti possono essere di vario tipo, tra le quali ci sono:
Diete iperproteiche
Ad esempio dieta Ducan, dieta metabolica, dieta Scarsdale, dieta chetogenica, che si basano sull’assunzione di un’elevata percentuale di proteine, con eliminazione quasi completa degli altri nutrienti come carboidrati e lipidi.
Diete monotematiche
Sono regimi alimentari improntati sull’assunzione di un unico alimento, come ad esempio la dieta del limone, delle banane, la dieta del minestrone, del riso, dello yogurt, del miele, o la più famosa dieta liquida o dieta Lemme.
Digiuno terapeutico
Consiste nel digiunare periodicamente per ventiquattro o quarantotto ore, allo scopo di purificare l’organismo ed eliminare le tossine accumulate sia da fonti esterne (inquinamento ambientale) che interne (prodotti cellulari dello stress ossidativo);
Ci sono altre tipologie di dieta, come la dieta a zona, dieta weight watchers, dieta della pasta, dieta mcDougall.
Come deve essere impostata una dieta dimagrante
Una dieta dimagrante deve assicurare un apporto equilibrato di nutrienti all’organismo, in quanto qualsiasi squilibrio alimentare può provocare disturbi dismetabolici che cronicizzandosi potrebbero causare l’insorgenza di patologie anche molto gravi.
I principali nutrienti indispensabili all’organismo sono:
– proteine (macromolecole formate da amminoacidi);
– carboidrati o zuccheri (semplici o complessi);
– lipidi o grassi (costituiti da acidi grassi di origine animale o vegetale);
– vitamine;
– minerali.
Perché le reazioni metaboliche possano svolgersi in maniera corretta, è necessario assumere con la dieta delle percentuali equilibrate di ognuno dei nutrienti sopra elencati.
Per impostare una giusta dieta ipocalorica è quindi indispensabile assumere con l’alimentazione tutti i principi nutritivi sopra citati, cercando di limitare il consumo di quelli ipercalorici.
Pertanto, un regime dietetico dimagrante deve limitare al massimo il consumo di lipidi, contenere entro un certo limite il consumo di carboidrati, e assumere in maniera equilibrata le proteine, mentre possono venire consumati liberamente frutta e verdura.
Un presupposto fondamentale per ottenere dei buoni risultati da una dieta dimagrante è quello di assumere almeno due litri di liquidi al giorno, sotto forma di acqua, o ancora meglio di tisane depurative non zuccherate: si tratta di bevande ottenute mediante l’impiego di estratti vegetali che esplicano un’efficace attività fitoterapica.
Un altro requisito molto importante per impostare correttamente una dieta dimagrante è quello di nutrirsi con alimenti non raffinati, privilegiando cibi integrali e ricchi di fibre che, accelerando il transito intestinale, velocizzano la digestione e facilitano l’evacuazione.
Quali sono i 10 cibi da evitare per dimagrire
Un altro presupposto necessario per dimagrire è quello di evitare assolutamente alcuni cibi, tra cui i seguenti.
1. Patatine fritte
Le patatine fritte vengono considerate tra gli alimenti maggiormente ipercalorici disponibili. Infatti questo cibo viene prodotto utilizzando olio fritto, che è un condimento estremamente ricco di calorie, inoltre anche le patate, essendo formate da amido che è un carboidrato complesso, forniscono un elevato indice calorico all’organismo. L’azione sinergica di amido ed olio fritto produce un effetto molto dannoso per il metabolismo. Basta pensare che 100 grammi di patatine fritte contengono 150 calorie.
2. Bevande alcoliche
L’alcol è un alimento estremamente ricco di calorie, infatti un bicchiere di vino apporta 100 calorie, e una pinta di birra oltre 150 calorie. Considerando che tali bevande accompagnano i pasti, tali elevati valori calorici devono essere sommati a quelli degli alimenti, determinando un surplus energetico molto dannoso per l’organismo.
3. Bibite gassate
Anche le bibite gassate devono essere eliminate da chi desidera dimagrire in quanto contengono un’alta percentuale di zuccheri e di anidride carbonica, che contribuisce a gonfiare l’apparato gastrointestinale.
4. Cocco
Questo delizioso frutto, che viene impiegato sia fresco che secco per numerose preparazioni alimentari, contiene ben 370 calorie per 100 grammi di sostanza. Pertanto deve essere bandito dalla dieta.
5. Maionese
Partendo dal presupposto che 100 grammi di maionese contengono quasi 700 calorie, si può dedurre come questo cibo sia assolutamente vietato in ogni dieta ipocalorica.
6. Hamburger
Solitamente la bontà dell’hamburger dipende dal tipo di carne utilizzata, che deve contenere un’elevata percentuale di grasso: infatti la morbidezza e la succulenza di questo cibo è prodotta dai lipidi che si sciolgono durante la cottura della carne. In una dieta dimagrante è indispensabile non mangiare mai hamburger.
7. Kebab
Non tutti sanno che 100 grammi di kebab contengono 1000 calorie, questo dipende dal fatto che la pietanza è costituita solitamente da carne di agnello, una delle carni più grasse in assoluto.
8. Condimenti
Sono da evitare burro, lardo e strutto, condimenti di origine animale che contengono acidi grassi saturi, estremamente pericolosi anche per l’apparato cardiovascolare.
9. Insaccati
Tutti gli insaccati grassi, come mortadella, salame o prosciutto non sgrassato sono fonte di numerose calorie ed inoltre rappresentano un rischio per il deposito di lipidi sulle pareti arteriose, potenzialmente responsabili della formazione di placche ateromatose.
10. Alimenti confezionati
Tutti gli alimenti confezionati in busta e consumati direttamente sono forniti di condimenti che contribuiscono ad apportare un elevata percentuale di calorie all’organismo.
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